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Recensione: "White sands" di Geoff Dyer

Ho letto "Sabbie bianche" di Geoff Dyer per la seconda volta ed è stato un viaggio fantastico, perfino migliore di quello che avevo fatto durante la prima lettura. Scheda libro Titolo: White Sands Autore: Geoff Dyer Recensione L'autore stesso fa una premessa: non si tratta di un libro di viaggio, e neppure di un'opera di narrativa. Difficile inquadrarlo esattamente in un genere o filone, anche se sicuramente ricorda molto alcune tematiche trattate da Don De Lillo, che infatti viene citato nel libro.  Si raccontano esperienze quasi mistiche, come quella presso The Lightning Field di Walter De Maria, oppure esperienze di noia o depressione per una vacanza andata tutta storta, oppure storie di ostinazione che assume un significato quasi profetico come nel caso delle Watts towers.  Ci si interroga sul senso di una fotografia, di un momento vissuto e di come viene riportato. Di che cosa noi vediamo in un'opera d'arte, che cosa ci lascia davvero. O di come la sempli
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Recensione: Olive Kitteridge di Elizabeth Strout

Scheda libro Titolo: Olive Kitteridge Autore: Elizabeth Strout Recensione Un libro qualsiasi? No: ha fatto vincere il Pulitzer alla Strout. Per cui qualcosa di buono lo deve avere, ma cosa? Per me è scritto molto bene, facendo entrare il lettore poco per volta dentro al mondo della cittadina di Krosby nel Maine. Viene ripetuto più volte nel libro che ci si trova a Krosby nel Maine, quasi a voler creare un effetto teatrale.   Di che cosa parla Olive Kitteridge ? Parla di quotidianità, di vita e di morte, di vecchiaia, di desideri e di rimpianti, insomma delle solite cose. Ma lo fa forse meglio di altri libri. Tutto ruota attorno alla figura della protagonista, Olive Kitteridge, che ha un carattere spigoloso ma allo stesso tempo un cuore buono, si preoccupa sinceramente di come stanno gli altri, anche persone con cui non aveva avuto mai niente a che fare. Dice esattamente ciò che pensa, rimanendo per questo l’unica persona in grado di confortare davvero chi è in difficoltà. Vista da fu

Recensione: "Le 10 cose che ho imparato dalla vita" di Paolo Del Debbio

Il libro pare essere una sorta di riassunto della ricerca di senso da parte dell’autore, che per certi versi può essere una ricerca di senso universale, comune a tutti noi, ma per altri non può: il senso della vita ha anche aspetti particolari, diversi a seconda del carattere e delle esperienze di ciascuno. Questo sicuramente è un limite che bisogna sempre avere chiaro quando si cerca il senso della vita e si cerca di farne un libro che lo trasmetta agli altri. Non è esattamente un’autobiografia, ma di fatto ripercorre anche le tappe della vita di Del Debbio, di cui scopriamo la vita e la carriera precedente all’avventura televisiva.  Scopriamo molte sfaccettature di una persona, scopriamo insomma che c’è sempre un essere umano dietro ciascuno di noi, anche dietro quei volti televisivi che ci sembrano inscalfibili. Scopriamo che Del Debbio è stato prima di tutto un bambino che andava al bar del paesello, poi adolescente, che ha frequentato il seminario per circa due anni, per poi prend

Guerra in Ucraina: un bivio per l’Europa

Era doveroso scrivere un articolo su quanto sta succedendo in Ucraina. Un'aggressione ai confini dell'Europa, un gesto apparentemente folle del premier russo Vladimir Putin. Quali conseguenze potrebbe avere? La situazione e i pericoli Sembra che tutto ciò che si riteneva impossibile sia tornato ad essere possibile. La Storia sembra essere ritornata alla Guerra Fredda, con un bipolarismo esplicito, anche se mutato nella sua essenza. A contrapporsi non sono più due grandi potenze che, nel bene e nel male, erano in grado di mantenere un ordine sotto i rispettivi “ombrelli”, ma due concetti di governo del mondo: da un lato la democrazia, dall’altro tutto ciò che non si può chiamare in quel modo. La situazione mi ricorda quasi la difesa delle città-stato greche contro l’invasore Serse, democrazia contro tirannia (che oggi viene chiamata in molti modi, tra cui “autocrazia” pare essere quello maggiormente in voga).  L’invasione dell’Ucraina è nata come una guerra-lampo, una strategia

Recensione: "Eppure cadiamo felici" di Enrico Galiano

Scheda libro Titolo: Eppure cadiamo felici Sottotitolo: Non aver paura di ascoltare il rumore della felicità Autore: Enrico Galiano Editore: Garzanti Genere: Romanzo Anno di uscita: 2017 Riassunto  (fonte: aletta anteriore, edizione Garzanti) Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un’estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l’appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall’ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso.

Autorità e valore di un’opera narrativa

In questo articolo/post vorrei parlarvi di qualcosa che bene o male volteggia fra i pensieri di chi decida di scrivere, soprattutto narrativa, ma che può essere esteso all’intero ambito della creazione artistica: un testo – o un’opera narrativa – ha un valore artistico intrinseco? La maggior parte di noi, sulla scia di quanto comunemente accettato come ragionevole verità, risponderà in maniera saldamente affermativa a questa domanda – dopotutto vi è un numero sterminato di esempi che confermano una tale posizione teorica, sia nella letteratura che in qualsiasi ramo di ciò che viene definito arte; senza che si abbiano alle spalle anni di studi nel campo il senso comune suggerisce che un’opera narrativa “nasce” recando in sé o meno un valore letterario-artistico presente sin dall’origine, un po’ come una caratteristica biologica inestricabilmente codificata nel DNA. E una tale posizione è anche spesso mantenuta dalla stragrande maggioranza degli scrittori emergenti/esordienti

Recensione: "Come acqua versata nell'acqua" di Claudia Bergomi

In questi tempi difficili di Coronavirus sto leggendo principalmente saggi, ma oggi parlo di una raccolta di racconti di un'autrice emergente. Scheda libro Titolo: Come acqua versata nell'acqua Autore: Claudia Bergomi Edito da: / (autopubblicato) Genere: narrativa (racconti) Recensione Una decina di racconti brevi che hanno come tema comune quello della transitorietà o impermanenza delle cose. Un concetto più filosofico/mistico che letterario, infatti non sempre è chiaro cosa vogliano dirci i racconti, se non appunto comunicare vagamente questo concetto. Mancano forse dei riferimenti un po’ più concreti, al mondo reale: le storie raccontate sono quasi tutte frutto di una fervida immaginazione, molte sono avvolte in un’atmosfera fiabesca. Mancano forse degli ancoraggi squisitamente letterari. Passando alla forma, direi che non sempre le scelte sono del tutto comprensibili. Il primo racconto per esempio utilizza una punteggiatura che volutamente non segue le regole del