Ho letto "Sabbie bianche" di Geoff Dyer per la seconda volta ed è stato un viaggio fantastico, perfino migliore di quello che avevo fatto durante la prima lettura.
Scheda libro
Recensione
L'autore stesso fa una premessa: non si tratta di un libro di viaggio, e neppure di un'opera di narrativa. Difficile inquadrarlo esattamente in un genere o filone, anche se sicuramente ricorda molto alcune tematiche trattate da Don De Lillo, che infatti viene citato nel libro.
Si raccontano esperienze quasi mistiche, come quella presso The Lightning Field di Walter De Maria, oppure esperienze di noia o depressione per una vacanza andata tutta storta, oppure storie di ostinazione che assume un significato quasi profetico come nel caso delle Watts towers. Ci si interroga sul senso di una fotografia, di un momento vissuto e di come viene riportato. Di che cosa noi vediamo in un'opera d'arte, che cosa ci lascia davvero. O di come la semplice vista di una donna che ci piace può mutare radicalmente ogni nostro pregiudizio su una razza o etnia, o cambiare completamente il nostro stato d'animo da un momento all'altro.
Non manca mai lo humour inglese in questi racconti, che strappano un sorriso magari appena abbozzato, ma lo fanno molto spesso.
Considerazioni finali e valutazione
Un libro che consiglio assolutamente, sia per i contenuti e gli spunti interessanti sia per il viaggio mentale che ti porta a fare (che forse è quello che fa ogni buon libro).
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