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Quale scrittura per un blog?


Scrittura da blogger

Questo articolo (come quasi tutti gli articoli scritti finora) non ha pretese di esaurire l’argomento o di insegnare, ma solo di dare spunti di riflessione. Parliamo (plurale majes… no dai scherzavo) di scrittura per un blog.

Che cos’è un blog per noi?

La definizione di blog è quella di un “diario online”. O almeno questo dovevano essere i blog in origine. Poi gli dèi si accorsero che spiattellare la propria vita privata online non era una cosa proprio tanto furba, così nacquero i primi (pallosissimi) blog tematici, come questo. Ma definizioni a parte...
Un blog per “noi” scrittori (mi metto anche io dentro alla categoria, anche se… 😕) è un’ottima palestra di scrittura. Per diversi motivi, in particolare questi due:
  • si impara ad essere sintetici.
  • Si diventa abili a trovare continuamente nuovi argomenti di cui scrivere. Una cosa per niente facile! Esaurito l’entusiasmo iniziale dei primi giorni, si comincia a faticare. Bisogna allora iniziare a cercare dentro di sé argomeni nuovi. Un percorso di esplorazione. Per poi rendersi conto che aprire un blog forse è una pessima idea, ma non importa...

Che cosa occorre?

Prima di tutto saper riassumere. Per scrivere un libro di narrativa occorrono sicuramente fantasia e tecnica. La prolissità è generalmente ben accetta (non da tutti eh… io per esempio la odio). Ma scrivere per un blog è diverso: un articolo sul web (un blog post) conta mediamente tra le 300 e le 2000 parole. Il lettore non vorrà leggere qualcosa di troppo lungo o impegnativo. Il tempo è poco, come è scarsa l’attenzione del lettore. Non è molto diverso dal giornalismo: un blog tematico può essere considerato una rivista online. Un articolo giornalistico o per un periodico però può arrivare alle 8000 parole, e generalmente sarà più lungo di un blog post. Dunque possiamo affermare che scrivere per il web comporta una maggiore esigenza di sintesi.

Conoscenze tecniche?


Un’altra domanda che mi sono fatto spesso (e che sento fare ovviamente da altri) è se servano conoscenze tecniche in ambito di programmazione web (piattaforme come Wordpress o simili; linguaggi come HTML, CSS, XML) e la risposta è un dolcissimo “NO”. Beh, ovviamente più si sa e meglio è, ma non è necessario essere così esperti: i blogger e gli influencer più famosi spesso sono completamente a digiuno di informatica. Mi sento di poter dire che, almeno “in questo momento storico”, si può tranquillamente fare a meno di conoscere questi strumenti. Bisogna invece concentrarsi su aspetti come la comunicazione, la propria popolarità (lungavita agli estroversi!) e naturalmente la scrittura.
Pensatela così: all’utente finale non interessa sapere se il vostro sito è stato sviluppato in locale o chissà dove, se avete usato Wordpress o Joomla, se avete scritto voi il codice di tutte le pagine. Ciò che interessa è se si trovano le informazioni.
Se per voi le API sono soltanto quelle creature naturali che fanno il miele e hanno il pungiglione, no problem. Se parlare di responsive design vi fa sgranare gli occhi increduli, no problem: va bene anche così.

E la grafica?

C’è chi sostiene che la grafica sia fondamentale per la buona riuscita di un blog. Se per sbaglio gli dai corda, prendono a bombardarti di template da acquistare, o iniziano a dirti che c’è un tale che fa bellissime vignette e che devi assolutamente pagarlo. Ma la grafica serve davvero così tanto? In realtà le opinioni qui divergono: per alcuni la grafica è un elemento fuorviante. La raffinatezza estetica o plastica di un sito non sono gli elementi che davvero contano per determinarne la User experience. In realtà sono molto più importanti altri aspetti, tra cui:
  • il contenuto
  • la facilità e consistenza di navigazione
  • l’accessibilità (un sito poco accessibile non è utile)
Il contenuto resta il vero “pezzo forte”, ciò di cui davvero andiamo in cerca quando navighiamo. Non ci credete? Provate ad aprire il motore di ricerca di Google o il sito di giganti dello shopping online come Amazon o eBay e osservatene la grafica! Praticamente zero. Il minimo necessario.
La facilità di navigazione ha a che fare con il concetto banalissimo di trovare le informazioni. Se un utente ci deve mettere un’ora per trovare i vostri articoli-capolavoro, non ci siamo proprio!
Per consistenza della navigazione si intende l’unità del sito o blog. L’aspetto grafico ma anche il metodo di navigazione deve essere coerente e unitario. Non ci devono essere pagine che sembrano appartenere al blog di un altro!
Per accessibilità si intende tutto ciò che permette di accedere facilmente alle pagine del sito, per esempio la velocità di caricamento. Se un sito è troppo lento da caricare, magari proprio per colpa di grafiche eccessive, non verrà visualizzato. Chi ha una connessione lenta, per esempio, sarà escluso dalla possibilità di accedere al nostro sito o blog.
Detto ciò, è chiaro che un blog dotato di un buon impatto visivo è sempre gradito!

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