Oggi vi parlo di un libro interessante, difficilmente catalogabile.
Sottotitolo: Venezia oscura
Autore: Anna Pia Fantoni
Edito da: / (auto-pubblicato)
Uscita: maggio 2019 (1a edizione)
Formato: Brossura (cartaceo), Kindle (elettronico)
Genere: Thriller (con sfumature noir e Romance)
Pagine: 224 cartaceo (199 in formato elettronico)
Prezzo: 13 € cartaceo; 3.99 € Kindle
Un libro insolito, un thriller con sfumature di noir, che ha come tema
centrale la violenza sulle donne e la manipolazione.
La storia è ben raccontata: coinvolge e cattura dall’inizio alla fine. Da subito si crea un legame tra lettore e personaggi protagonisti, per i quali ci si trova a parteggiare.
Il ritmo è piuttosto veloce, incalzante, non lascia mai al lettore il tempo di rilassarsi.
Si alternano continuamente due punti di vista diversi, due storie che inizialmente sembrano viaggiare su due binari distanti ma che da un certo momento si incontrano.
Ad alternarsi sono anche i registri espressivi, che seguono i punti di vista dei personaggi: uno più "femminile" e divertente (quello usato quando si racconta la storia di Giuditta), l’altro crudo, orribile e spietato (quando si racconta di Gabriele). Definire "maschile" il punto di vista di Gabriele per contrapporlo a quello di Giuditta sarebbe sbagliato, offensivo per il genere, forse è più corretto definirlo, in modo più tradizionale, antagonista. Un continuo switch da un punto di vista all'altro, senza però disorientare il lettore, anzi con l'effetto positivo di movimentare la storia.
Refusi praticamente assenti, scrittura assai scorrevole.
Lessico non particolarmente ricercato, ma sempre appropriato e coerente con il punto di vista raccontato.
Un libro moderno e fuori dagli schemi.
Forse la storia è improbabile sotto certi aspetti (alcune cose sono un po' al limite della realtà e l'azione si svolge tutta nell'arco di pochi giorni, con troppe "coincidenze". Per fortuna siamo nel verosimile e alcune libertà ce le possiamo anche prendere, dopotutto è finzione letteraria) però è una storia che funziona: Giuditta è un’iperbole, un’esagerazione voluta, che serve probabilmente per creare un’immagine forte e coinvolgere il lettore.
Copertina un po' deludente (secondo il mio gusto almeno), o potremmo dire anonima rispetto al resto del libro, ma per fortuna è un elemento meno importante.
Scheda libro
Titolo: Io sono la predaSottotitolo: Venezia oscura
Autore: Anna Pia Fantoni
Edito da: / (auto-pubblicato)
Uscita: maggio 2019 (1a edizione)
Formato: Brossura (cartaceo), Kindle (elettronico)
Genere: Thriller (con sfumature noir e Romance)
Pagine: 224 cartaceo (199 in formato elettronico)
Prezzo: 13 € cartaceo; 3.99 € Kindle
Il libro
La storia è ben raccontata: coinvolge e cattura dall’inizio alla fine. Da subito si crea un legame tra lettore e personaggi protagonisti, per i quali ci si trova a parteggiare.
Il ritmo è piuttosto veloce, incalzante, non lascia mai al lettore il tempo di rilassarsi.
Si alternano continuamente due punti di vista diversi, due storie che inizialmente sembrano viaggiare su due binari distanti ma che da un certo momento si incontrano.
Ad alternarsi sono anche i registri espressivi, che seguono i punti di vista dei personaggi: uno più "femminile" e divertente (quello usato quando si racconta la storia di Giuditta), l’altro crudo, orribile e spietato (quando si racconta di Gabriele). Definire "maschile" il punto di vista di Gabriele per contrapporlo a quello di Giuditta sarebbe sbagliato, offensivo per il genere, forse è più corretto definirlo, in modo più tradizionale, antagonista. Un continuo switch da un punto di vista all'altro, senza però disorientare il lettore, anzi con l'effetto positivo di movimentare la storia.
Refusi praticamente assenti, scrittura assai scorrevole.
Lessico non particolarmente ricercato, ma sempre appropriato e coerente con il punto di vista raccontato.
Un libro moderno e fuori dagli schemi.
Forse la storia è improbabile sotto certi aspetti (alcune cose sono un po' al limite della realtà e l'azione si svolge tutta nell'arco di pochi giorni, con troppe "coincidenze". Per fortuna siamo nel verosimile e alcune libertà ce le possiamo anche prendere, dopotutto è finzione letteraria) però è una storia che funziona: Giuditta è un’iperbole, un’esagerazione voluta, che serve probabilmente per creare un’immagine forte e coinvolgere il lettore.
Copertina un po' deludente (secondo il mio gusto almeno), o potremmo dire anonima rispetto al resto del libro, ma per fortuna è un elemento meno importante.
L'autrice
Anna Pia Fantoni è interprete, traduttrice
dall’inglese e correttrice di bozze freelance da vent’anni.
Ha pubblicato alcuni romanzi ora fuori catalogo ed
è in libreria con il racconto “Vita da marciapiede”
nell’antologia Partiamo da qui, Imprimatur, 2017.
Io sono la preda è il suo ultimo libro.
Io sono la preda è il suo ultimo libro.
A 42 anni si è trasferita da Parma nell’Appennino
parmense tra neve, castagni e caprioli.
Altri aspetti
Una domanda rivolta all'autrice chiarisce meglio alcuni aspetti:
"Come nasce il libro? Da dove l'idea di scrivere un libro che ha per tema quello della violenza e della manipolazione sulle donne?"
"Dal 2008 organizzo presentazioni e
partecipo a conferenze per sensibilizzare sulla violenza sulle donne
e la pedofilia. Sono stata alla Camera dei Deputati il 13 gennaio 2012
con operatori ed esperti del settore per invocare la certezza della
pena".
Valutazione finale
Un libro che sicuramente vi catturerà, difficile lasciarlo sul comodino.
(Voto numerico: 8/10)
Autore della recensione: Edoardo Contin
Grazie per la recensione lucida e obiettiva, hai colto perfettamente il punto, Edoardo!
RispondiEliminaGrazie a Lei!
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