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Il self-publishing e i suoi limiti

Oggi sempre più scrittori decidono di non passare per un editore, di non seguire il canale tradizionale di pubblicazione, preferendo il Self-Publishing. Si viene attratti dai margini di guadagno sicuramente maggiori rispetto a quelli che si avrebbero con un editore, oppure dalla maggiore libertà con cui si può produrre il proprio libro. Ma, parlo anche per esperienza personale, le cose non sono così semplici. L'autopubblicazione ha pro e contro, bisogna fare quindi una scelta consapevole. Ho allora pensato di evidenziare, in questo articolo, i problemi legati al Self-Publishing.

Problemi legati al S.P.

La verità è che per chi è alle prime armi può rivelarsi un boomerang! Si rischia di impantanarsi. Ma quali sono i problemi? Ho cercato di schematizzarli in modo chiaro.

La fretta di pubblicare

Uno scrittore esordiente finisce spesso nella trappola n°1: la fretta di pubblicare.
Per vedere il proprio libro immediatamente pubblicato, si decide di bypassare il canale tradizionale delle case editrici, con tutti i "rischi tecnici" che questo comporta, tra cui:
  • non farlo leggere ad altri prima di pubblicare. Errore gravissimo! Nessuno può essere davvero obiettivo nel valutare ciò che scrive, e poi un parere esterno fa sempre bene per capire come migliorare il proprio libro. Ci si può rivolgere a persone fidate, oppure ad un beta-reader, che sarà solitamente uno scrittore che conosciamo e di cui ci fidiamo per scambiarci pareri, ma può essere anche un professionista. Ovviamente più lettori beta avrò, meglio sarà.
  • non fare una correzione di bozze seria. 
  • non editare correttamente il testo prima di pubblicarlo, lasciandolo così male impaginato, pieno zeppo di ingenuità, buchi di trama, carenze lessicali, dialoghi che non stanno in piedi, ecc... 
  • non conoscere affatto i termini legali e gli oneri a carico del responsabile della pubblicazione, che nel caso dell'auto-pubblicazione è l'autore stesso.
  • pubblicare il libro con copertine orribili, dopotutto non siamo grafici! Sul discorso copertina magari scriverò un articolo a parte.

Siamo davvero persone adatte a questo?

Il secondo problema è meno tecnico e più psicologico, ed è la trappola n°2: credere di essere bravi a promuoversi, di poter essere imprenditori di noi stessi. Invece, purtroppo, non tutti siamo portati per questo genere di attività "para-imprenditoriale", abbiamo bisogno di qualcuno più esperto di noi che si preoccupi dell'aspetto marketing e di un Ufficio Stampa.
Non siamo tutti così bravi a fare promozione, a partire dal fatto di organizzare le proprie presentazioni nelle librerie. Molte librerie inoltre, almeno finora, non accettano presentazioni di libri auto-pubblicati. In ogni caso bisogna contattare il libraio e organizzare la presentazione, il che porta via molto tempo.

E poi quanto costa?

Alcuni di noi possono essere bravi nel marketing ma è molto improbabile avere anche competenze di grafica e di editing. Un libro pubblicato autonomamente può arrivare a costare parecchio, considerando la spesa per pagare un grafico e un editor di professione.

E i lettori come la vedono?

Il terzo problema è di carattere generale e non dipende da noi: i pregiudizi dei lettori! Non vanno sottovalutati affatto: in Italia il Self-publishing non è visto bene. Molti lettori credono sia "soltanto l'ultima spiaggia per chi le ha già provate tutte". In realtà non sempre è così, ho letto molti ottimi libri autopubblicati, ma tali pregiudizi non sono facili da abbattere con il proprio libro quando hai un pubblico di persone che ti guardano diffidenti. Questo problema, di carattere generale dicevo, incide molto sul valore che il libro avrà agli occhi dei lettori.

Quindi che fare?

In definitiva, possiamo dire che l'autopubblicazione si addice a chi - vuoi per esperienza, vuoi per bravura sua - sa come muoversi. Per chi è alle primissime esperienze sarà sicuramente un buon modo per imparare a confezionarsi da solo un libro, che come competenza non guasta, ma dal punto di vista del proprio esordio letterario potrebbe non essere una mossa azzeccata. In molti casi è meglio aspettare sei mesi in più e pubblicare con un editore, anche modesto nelle dimensioni, purché creda nel nostro libro e investa su di esso il necessario.

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