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Scrivere... perché?

Scrivere… perché?

Scrivere per necessità

Spesso si sente dire che scrivere dovrebbe nascere da una necessità. Ma di quale natura? In teoria dovrebbe essere un bisogno di scrivere per il piacere di farlo, ma è davvero così? Guardandosi intorno, si osserva una realtà variegata: si vedono pochi scrittori veri e propri.
Si vede sempre di più un gran numero di libri scritti più per una speranza di guadagno, per autopromozione altresì detta personal brandig oppure per motivi di pura e semplice vanità.

… o per provocare reazioni

C'è chi scrive per andare contro corrente e smuovere le coscienze. 
Spesso sceglie la strada del self-publishing perché non crede nella possibilità di trovare una casa editrice. Ultimamente ho letto libri interessanti, anche di autori emergenti o poco conosciuti, che mi hanno fatto riflettere. 
A volte l'andare contro corrente porta a derive strane, a libri brutti difficili da definire e che stanno sotto il genere cosiddetto "indie", oppure a storie fantasy del tutto improbabili.

… o per il gusto di raccontare

La voglia, anzi l'esigenza di raccontare dovrebbe essere la molla che porta a riempire le pagine di inchiostro.
Eppure il racconto come genere, soprattutto il racconto breve, fatica ad affermarsi. Soprattutto in Italia, è difficile trovare raccolte di racconti brevi paragonabili al livello letterario dei racconti stranieri, soprattutto americani e inglesi, insomma non abbiamo i Salinger, Wallace, Saunders, Dyer.

… o per fare cultura

Una volta ho letto un libro scritto da persone che avevano frequentato un corso di scrittura per adulti in un'associazione culturale, e sono rimasto colpito in particolare dai racconti scritti da chi aveva il grado di alfabetizzazione più basso (licenza media). I racconti di quelle persone erano storie vere, di vita vissuta e appunto raccontata, senza alcuna vanità o narcisismo. Il fatto che le parole usate fossero semplici e che non ci fossero virtuosismi di sorta rendeva scorrevole il racconto.
Ora non voglio dire che la tanto esibita cultura non sia un valore (certo che lo è), ma spesso viene sopravvalutato il suo ruolo rispetto ad altri elementi secondo me più importanti all'interno di un racconto di qualsiasi tipo.

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